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becassine, bizet, bologna, carmen, castafiore, jean le rond d'alambert, plinio il giovane, vesuvio
Niente è più ambiguo di uno specchio. (foto di Claudia Patuzzi)
Sono le 10.00 di un’assolata domenica del 14 aprile. M’impigrisco tra le coperte facendo scorrere il tempo, inseguendo la luce del sole oltre le tende, quando delle voci straripano dalla cucina.
Qualcuno grida a squarciagola: – Non ne posso più di aspettare !
Un’altra voce, un po’ chioccia, risponde : – Aiuto, non la sopporto piu’! Non fa altro che urlare!
La cronista della storia. (foto di Claudia Patuzzi)
Quest’ultima è la voce della brocca di Deruta, che crede di essere una gallina vera e allo stesso tempo una giornalista. Lo so, è un po’ svitata, le galline non parlano, fanno coccode’, ma stavolta ha ragione.
Mi metto la vestaglia ed entro nella cucina.
– Calmati, ci parlo io!
La brocca guarda il vassoio di Becassine, che le fa l’occhietto, poi si calma.
Nel frattempo la voce acuta continua à gridare:
– Quando cominciamo? I poliziotti stanno per arrivare… É stato pulito il tavolo? Dov´é il podio? La carta di stagnola argentata? Dov’é il manifesto per il concerto? La messa in piega si affloscia…
« Quante arie da gran dama ! Chi si crede di essere ? Dovrebbe ringraziarmi se l’ho ospitata nella mia cucina… »
– Eccovi il manifesto! Siete contenta, signora?
Manifesto del concerto. (foto di Claudia Patuzzi)
Brocca-Gallina: – La famosa cantante ha deciso di fare un concerto in un luogo eccezionale: una modesta cucina di Parigi, la ville lumière!
Eccola sul podio. I riflettori s’illuminano : la cantante fa la sua dichiarazione alla stampa…
La cantante tra i riflettori. (foto di Claudia Patuzzi)
Castafiore : – Grazie, grazie a tutti voi, miei fedeli fans e amici ! Dobbiamo resistere, dobbiamo adattarci à tutto in questi tempi difficili! Questo e’ un modesto concerto di beneficienza per combattere la depressione. Anche se la crisi dilaga, la musica e una bella voce possono aiutarci. Il potere seducente della musica può creare uno sfondo capace di illuminare un muro buio e triste, dipingerlo con l’aiuto delle parole e di una bella voce, per poi superarlo e abbatterlo, fino a volare sopra di esso! E se non ci fossero né la musica, né la voce, né i soldi, possiamo immaginare quello sfondo dentro di noi, attraverso la nostra immaginazione, come in questa piccola cucina… Jean le Rond D’Alambert, nel suo Discorso preliminare dell’Enciclopedia ha scritto : « Ogni musica che non dipinge nulla è un rumore ! Toute musique qui ne peint rien, n’est que du bruit ! »
– Ma che succede ? Chi vedo ? Ecco i due poliziotti che arrivano… Lo spettacolo comincia!
Inizio del concerto. (foto di Claudia Patuzzi)
Brocca-Gallina : Signori e signore benvenuti a Canal-cuisine ! La cantante è salita sul podio protetta da due… hem… due scarafaggi! Chiedo scusa, volevo dire due poliziotti che sbirciano attorno preoccupati. Ci sono degli strani rumori: qualcuno sta lavando dei bicchieri schizzando il “piatto” tra macchia di olio e sugo… scusate, volevo dire il “Podio”…
Ecco, la Castafiore comincia a cantare. Seguendo il consiglio di D’Alembert, cerca di dipingere con la sua voce sublime dei fiori rosa su sfondo bianco, che, purtroppo, non alludono alla “Carmen” di Bizet, ma ( ahimè!) alla vecchia padella qua sotto!
Si può cantare su una padella… (foto di Claudia Patuzzi)
Brocca-Gallina : – La voce della Castafiore continua a dipingere di suoni la realtà invisibile… ed ecco, signori e signore, che, a poco a poco, la cucina sparisce, il piatto sporco scompare e una tela immaginaria sorge dal nulla, mentre delle immagini esplodono in complicati riflessi seguendo il ritmo della musica e il timbro della voce. Alla fina appare, come se fosse qui, davanti ai nostri occhi, il magico fondale dorato del teatro comunale di Bologna, storica città medievale e noto luogo gastronomico, soprattutto per la cucina del maiale e per il salame, il prosciutto, lo zampone, i cappelletti, i tortellini, la piadina…
– Sta’ zitta! Non ti dilungare su queste sciocchezze!
Bologna, teatro comunale. (foto di Claudia Patuzzi)
Brocca-Gallina : – Con la canzone successiva la pingue cantante lascia l’opulenta Bologna per il sud Italia. Questa volta il muro è colorato di giallo, di azzurro e di un rosso pauroso: il Golfo di Napoli sullo sfondo del Vesuvio in eruzione! Il rosso vivo delle fiamme accende di riflessi incandescenti l’abito della Castafiore… I pescatori sulle barche osservano il fenomeno stupiti…Nessuno sembra provare paura. La voce della cantante modella il terrore con una strana e terribile dolcezza. Ma non siamo anche noi irresistibilmente attratti da spettacoli grandiosi e incontrollabili? Dal Sublime della Natura con la “enne” maiuscola?
In questo momento un ricordo mi sfiora la mente. Penso all’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. , a cui hanno assistito Plinio il Vecchio (morto asfissiato dalle ceneri) e suo nipote Plinio il Giovane. Un evento descritto in una lettera emozionante.Un’ammonizione della natura per la nostra antica e sempre attuale indifferenza ?
La cantante sullo sfondo del Vesuvio in eruzione. (foto di Claudia Patuzzi)
Brocca-gallina : – Ed infine ecco la cantante, con un vaso di fiori, al centro di un pubblico così attento da sembrare un quadro del Doganiere Rousseau… C’è anche una sposa con i nonni e un cagnetto nero… tutti l’ascoltano in silenzio, affascinati…
La cantante canta per gli orfanelli e i pensionati delle case di cura.(C.Patuzzi)
Brocca-gallina: – Qualcosa non va… Mio Dio, la cantante è misteriosamente scomparsa! Le immagini dipinte dalla sua voce svaporano a poco a poco nel vuoto. Un rapimento ? Un ricatto ?
La scomparsa. (foto di Claudia Patuzzi)
Brocca-gallina emana un profondo sospiro, poi riprende la sua cronaca: “Sul palco è rimasto solo il suo scialle argentato. Forse la Castafiore ha tentato di difendersi e le è caduto dalle spalle. Ormai non rimane che un fondale vuoto e muto. La cucina è sommersa da un brusio sconcertato… Tutti sono smarriti. Tutti sembrano chiedersi : “E adesso?” La vita è una serie di “e adesso?” che ci cadono addosso senza preavviso. Forse è per questo che amiamo svicolare nella fantasia, nei zig-zag di passeggiate che alleviano un poco la nostra ansia… Quanti strani incontri nel tragitto… Mi spiace, ma la padrona di casa mi fa segno di smettere. I poliziotti non sanno che fare. Il buio cala sulla scena. La trasmissione è interrotta. Vi aspetto tutti alla prossima puntata, alla solita ora… ah! c’è ancora una cosa che vorrei dirvi:
“Attenti alle note, sono invisibili, ma qualche volta pizzicano !”
Post scriptum :
“… Dal lato opposto una nube nera e terribile, squarciata da guizzi serpeggianti di fuoco, si apriva in vasti bagliori di incendio : erano essi simili a folgori, ma ancora più estesi. (…) Dopo non molto quella nube si abbassò verso terra e coprì il mare : avvolse e nascose Capri, tolse di vista il promontorio di Miseno (… ) C’era chi , per timore della morte, invocava la morte; molti alzavano le braccia agli dei, altri, più numerosi, dichiaravano che non v’erano più dei e che quella era l’ultima notte del mondo. “
Ricostruzione grafica dell’eruzione di Pompei del 79 d. C.
«…Ab altero latere nubes atra et horrenda ignei spiritus tortis vibratisque discursibus rupta in longas flammarum figuras dehiscebat: fulguribus illae et simile et maiores erant (…) Nec multo post illa nubes descendere in terras, operire maria: cinxerat Capreas at absconderat, Miseni quod procurrit, abstulerat (…); erant qui metu mortis mortem precabtur; multi ad deos manus tollere, plures nusquam iam deos ullos aeternamque illam et novissimam noctem mundo interpretabantur. »
(Plinio il Giovane, Lettera a Tacito, in Lettere ai familari, Rizzoli Editore, pp.485 e 487)
Quadro su L’ ultimo giorno di Pompei di Karl Brjullov, 1830-1833
Claudia Patuzzi
lien vers la traduction en français: http://wp.me/p388Qz-1F